Le malattie cardiovascolari rimangono la prima causa di morte a livello globale: ogni anno muoiono più persone per malattie cardiovascolari che per qualsiasi altro motivo.
“Secondo le proiezioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), il numero totale annuo di decessi per malattie non trasmissibili (come le malattie cardiovascolari) aumenterà a 55 milioni entro il 2030 se non si cambierà stile di vita.
Prevenire è meglio che curare
Nel Piano d’azione globale sulle malattie non trasmissibili 2013-2020, l’OMS fornisce raccomandazioni e linee guida per i quadri di prevenzione nazionali o regionali. Una delle azioni strategiche include il rafforzamento di tutte le componenti del sistema sanitario per lo screening, la diagnosi precoce, la diagnosi, il trattamento, l’autoassistenza e le cure palliative. Il piano pone l’accento sull’assistenza sanitaria primaria e l’accesso ai farmaci essenziali e alle tecnologie di base.
Secondo le linee guida dell’American College of Cardiology / American Heart Association (ACC / AHA) e della European Society of Cardiology (ESC) sulla prevenzione delle CVD, è necessaria una valutazione totale del rischio delle malattie Cardiovascolari. Al fine di mettere in atto una necessità, entrambe le linee guida raccomandano l’indice caviglia-braccio (ABI) come primo passo per persuadere l’obiettivo di ridurre il numero di morti causate da CVD.
Lo screening per l’AOP (Arteriopatia Obliterante Periferica) dovrebbe essere disponibile in ogni intervento di assistenza primaria e la misurazione dell’ABI dovrebbe essere eseguita su tutti i soggetti di età superiore a 50 anni con fattori di rischio cardiovascolare (fumo, diabetici, ipertesi, sovrappeso e con colesterolo alto) e su tutta la popolazione sopra i 70 anni.
Con queste raccomandazioni, le organizzazioni lanciano una sfida all’intera industria medica, per fornire dispositivi affidabili, facili da usare e valutabili alle pratiche di assistenza primaria.
